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L'ISOLA D'ELBA

Vista dell'isola d'Elba

L’isola d’Elba, situata a 20 chilometri dal litorale, è un’isola del Mar Tirreno, la più grande per superficie delle isole dell’Arcipelago toscano. Come le altre isole, forma parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago italiano ed ha circa 30 mila abitanti residenti. È composta da otto comuni, tutti appartenenti alla provincia di Livorno, di cui Portoferraio è il più grande e sviluppato.
Gli etruschi, attratti dai floridi giacimenti di ferro e dalle ricchezze naturali dell’isola, furono i primi ad occupare l’Elba già a partire dell'VIII secolo a.C. I romani continuarono a sfruttare l’industria siderurgica, concentrandosi tuttavia soprattutto sui giacimenti di granito.
Nel Medioevo, le miniere dell’Elba furono conquistate dalla Repubblica Marinara di Pisa, che lasciò numerose testimonianze, tra cui la torre di San Giovanni in Campo, le prestigiose chiese romaniche e la massiccia Fortezza di Marciana. Nel 1548 l’intera isola passò nella mani dei Medici; per volere di Cosimo I venne eretta la città fortificata di Portoferraio, sontuoso esempio di urbanistica militare; l’equilibrio tra terra, mare ed opere architettoniche era così perfetto che il nuovo borgo fu chiamato Cosmopoli.
Nel XVIII secolo Austriaci, Tedeschi, Inglesi e Francesi, attratti dalle risorse dell’isola, entrarono in lotta tra di loro, allo scopo di conquistare l’isola; la battaglia si concluse con la vittoria di Napoleone Bonaparte il quale, in soli dieci mesi di governo, realizzò numerosi progetti, tra cui la costruzione di nuove strade, il miglioramento delle tecniche per la produzione del vino e la riorganizzazione dell’economia mineraria. Ritornato in Francia, Napoleone lasciò due importanti ville, oggi adibite a Musei Nazionali e sedi di manifestazioni culturali. Dopo l’era napoleonica l’Elba, nel 1815, fu annessa al Granducato di Toscana fino a quando, nel 1860, entrò ufficialmente a far parte dello stato italiano. Tuttavia, durante la seconda guerra mondiale la città venne bombardata e gli stabilimenti rasi al suolo. Dopo questo tragico episodio l’economia dell’Elba iniziò ad abbandonare la sfera industriale per sfruttare il settore turistico già in crescita all’epoca.