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L'ISOLA DI PIANOSA

L'isola di Pianosa

Il suo nome deriva etimologicamente da "Planasia" che ne indica la peculiarità: essere l'unica dell'arcipelago con conformazione per la maggior parte piana, raggiungendo una elevazione massima dal mare pari a 29 metri.

Pianosa, quinta per estensione delle sette isole dell'Arcipelago Toscano, si trova a Sud-Ovest dell'isola d'Elba e comprende anche due isolotti minori. Uno è situato sul lato orientale e prende il nome di La Scola, l'altro chiamato la Scarpa, si trova all'estremità settentrionale dell'Isola a ridosso della Porta del Marchese.

A fine anni Novanta Pianosa è stata inclusa nel Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano e, per questo, nel raggio di 1 miglio dalla costa sono vietati navigazione e pesca. Si può solo accedere previo permesso della Direzione del Parco e i turisti possono solo recarsi ad una spiaggia incantevole, la più vicina la paese, in cui si consiglia di praticare snorkeling.

I fondali cristallini, infatti, sono popolati da varie specie marine (pesce ago, salpa,dentice, triglia, sarago, aragosta...) che trovano riparo tra le praterie della cosiddetta Posidonia oceanica. Spesso, inoltre, si possono incontrare delfini, mentre raramente testuggini e grossi cetacei.

Alloggiare sull'isola non è tuttora possibile ma si può visitare solo ed esclusivamente con visite guidate in gruppi di massimo 250 persone complessive al giorno.

Per molti anni penitenziario e colonia penale, oggi Pianosa é pressoché disabitata. Le origini del carcere di Pianosa risalgono al 1858, quando il Granducato di Toscana fondò "la colonia penale agricola della Pianosa" in cui erano detenuti i condannati destinati ad occuparsi dei lavori nei campi.
Nel 1932 in questo carcere fu imprigionato Sandro Pertini per motivi politici. Dopo gli attentati ai magistrati Falcone e Borsellino, fu deciso di relegare qui alcuni esponenti della mafia fino al 1997. L'anno dopo, nel 1998, il carcere chiuse definitivamente.

Nei pressi del porto si trova Cala San Giovanni (o Cala Giovanna) la spiaggia più pittoresca, in cui si possono trovare le rovine di una villa romana, conosciuta come Villa di Agrippa o Bagni di Agrippa, dal nome del nipote di Augusto. Probabilmente del I secolo a.C., la villa fu abbandonata nel corso del I secolo d.C. Attualmente si possono visitare solo il teatro e il peristilio e sono conservate traccie di peschiere.

Sempre nei pressi del porto di trova la chiesa di San Gaudenzio già menzionata nel 1138. L'edificio è a un'unica navata con volta a botte.